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Stalking

Stalking
Dagli appostamenti sotto casa alle telefonate ossessive, fino alle minacce, lo Stalking è un fenomeno che porta la persona colpita a vivere nel terrore psicologico.
Ecco un primo passo per sapere cos’è e come affrontarlo.
Il termine inglese con cui si è soliti identificarlo rappresenta bene la situazione che la vittima di Stalking subisce da parte del suo persecutore: appostarsi, questo il significato della parola che indica quell’insieme di comportamenti assillanti adottati dallo stalker, il molestatore che aspetta, insegue, studia la sua vittima in forma ripetuta e pressante per periodi anche lunghi di tempo.
E’ un fenomeno di cui si è iniziato a parlare in modo più diffuso negli ultimi anni, ma che si alimenta ancora di un ampio sommerso fatto di donne e uomini che vengono perseguitati da una persona conosciuta, magari un proprio ex, o anche da uno sconosciuto incontrato per caso. Lo Stalking, infatti, è una condizione che si subisce quotidianamente attraverso l’intrusione del proprio persecutore nella vita di tutti giorni, dalla sfera priva e domestica a quella lavorativa.
Dai messaggi alle telefonate, dai pedinamenti alle minacce, le forme adottate dallo stalker sono diverse e possono ricondursi principalmente a due categorie: la prima comprende le comunicazioni intrusive, che si manifestano attraverso l’invio di messaggi, telefonate o persino scritte murarie che mirano ad esprimere le emozioni e i desideri dello stalker, dall’affetto al rancore. Il secondo tipo è fatto di contatti diretti e indiretti sulla persona; lo stalker si apposta sotto casa o irrompe sul posto di lavoro, sorveglia e pedina la sua vittima fino a minacciarla e, nei casi più gravi, aggredirla.
Sono due forme che si intrecciano spesso l’una con l’altra, delineando così un immagine complessa dello stalker che cerca forme diverse ma tutte caratterizzate dall’intrusività e dall’insistenza che provocano una forte pressione psicologica sulla vittima scelta per indirizzare i propri desideri affettivi. E’ l’ossessività dei comportamenti che porta la persona a vivere nel terrore psicologico che la porta progressivamente ad avere paura di uscire di casa, a recarsi da sola in qualche posto o persino a tornare a casa per timore di incontrare il proprio persecutore sotto il portone.
Se possiamo ritrovare delle costanti negli atteggiamenti degli stalkers, è pur vero che non ci troviamo in presenza di un fenomeno omogeneo; non sempre gli stalkers sono persone affette da disturbi mentali o patologie, tanto che è difficile farli rientrare in una precisa categoria diagnostica ed identificare una patologia mentale di riferimento. Questo perché dietro le molestie possono celarsi motivazioni diverse a partire dalle quali si sono individuate cinque tipologie di stalkers, in base ai desideri che fungono da motore motivazionale:
-          Il Risentito è spinto dalla ricerca della vendetta per un danno che pensa di aver subito; presenta una scarsa analisi della realtà, poichè il risentimento fa percepire come giustificati i propri atteggiamenti;
-          Il Bisognoso d’affetto individua nella vittima il partner o amico ideale verso cui indirizzare il proprio bisogno di affetto; ciò lo porta a interpretare anche gli evidenti segni di rifiuto come prove della necessità da parte del “partner ideale” di superare qualche difficoltà a cui lo stalker pensa di porre rimedio imponendo la relazione desiderata;
-          Il Corteggiatore Incompetente alimenta il suo comportamento con la sua scarsa capacità relazionale che si traduce in atteggiamenti opprimenti e talvolta aggressivi quando non riesce a raggiungere i risultati sperati;
-          Il Respinto è spesso l’ex che vuole vendicarsi dell’abbandono o tentare di riconquistare la persona; oscilla così tra due desideri, quello dell’affetto e quello dell’odio, e percepisce la persecuzione come una forma di relazione che lo rassicura rispetto alla perdita totale, di cui non vuole prendere coscienza;
-          Il Predatore perseguita la sua vittima spinto dal desiderio sessuale; la stessa paura provocata nella vittima gli dà un senso di potere e lo induce a continuare i suoi appostamenti;
I diversi “profili” degli stalkers hanno però in comune uno stesso elemento: le conseguenze determinate sulla vittima. I lunghi periodi di pressione psicologica, la perdita di tranquillità e sicurezza, il continuo stato d’ansia portano la vittima a subire delle vere e proprie ferite che spesso si trascinano per molto tempo e tendono a cronicizzarsi.
Dall’ansia all’insonnia, dal rivivere situazioni di persecuzione, fino a veri e propri disturbi post traumatici da stress, la persona colpita da stalking vede cambiare radicalmente la propria vita ed equilibrio psichico. Lo stesso stalker, inseguendo i suoi desideri e non affrontando la realtà, danneggia la propria salute mentale, mettendo a serio rischio la sua vita sociale e quella della persona perseguitata.
Per questo è importante, informarsi, prendere coscienza della situazione che si sta vivendo e affrontarla. I disturbi psichici che possono derivare dallo stalking possono essere affrontati attraverso la terapia cognitivo-comportamentale con il sostegno professionale di un terapeuta che ci aiuti a liberarci dai segni del trauma subito.
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